Secondo il Tribunale di Nanterre presso la società multinazionale operante Oltralpe è necessaria una più attenta e continua valutazione dei rischi e l’adozione di ulteriori misure preventive, limitando l’attività operativa al ricevimento, preparazione e spedizione soltanto di prodotti appartenenti a determinate categorie.

Nota a Trib. Nanterre, ord. 14 aprile 2020, r.g. n. 503/2020

Gennaro Ilias Vigliotti

L’ordinamento francese ha adottato misure stringenti per evitare che le conseguenze dell’epidemia in atto su tutto il territorio europeo potessero raggiungere livelli di gravità ancora più alti. In particolare, come in parte successo anche in Italia, il Governo d’Oltralpe ha disposto il dovere, per tutte le aziende, di porre i propri dipendenti in smart-working (“télétravail”) e, qualora tale modalità di esecuzione della prestazione non fosse attuabile, di predisporre precisi strumenti di protezione per il contagio, eventualmente anche adattando il sistema organizzativo e produttivo dell’impresa alle misure in questione. Alle aziende è stato imposto di consentire l’accesso in maniera contingentata e distanziata, di evitare il ricorso ad open-space, di limitare al massimo le riunioni in presenza, di fornire dispositivi individuali di protezione. Le regole di garanzia del contrasto al contagio da Covid-19 hanno nell’ordinamento francese una portata cogente, che ne impone il rispetto preciso, con minimi spazi di adeguamento da parte degli operatori economici che hanno potuto, nei primi mesi di emergenza, restare attivi.

L’applicazione dei princìpi appena riportati ha conosciuto una prima ed interessante applicazione giudiziaria nel caso sollevato dinanzi al Tribunale ordinario di Nanterre da una organizzazione sindacale francese, l’Union Syndcale Solidaires, la quale ha convenuto in giudizio la controllata di Amazon che svolge attività di distribuzione e stoccaggio merci sul territorio d’Oltralpe, la S.A.S. Amazon France Logistique. Il sindacato chiedeva al Tribunale di intimare all’azienda di procedere ad una valutazione dei rischi professionali analiticamente attagliata alle caratteristiche del virus Sars-Cov-2, in maniera da rendere l’organizzazione coerente con l’art. L 4121-2 del Codice del Lavoro vigente in Francia (“Code du travail”) e con le disposizioni emergenziali di fonte governativa, coinvolgendo i sindacati e tutti i nuclei di sorveglianza sulla sicurezza presenti in azienda; di condannare l’azienda a pagare una sanzione di 100.000 euro per ogni giorno di ritardo nell’adozione delle misure in questione; di condannare Amazon a rifondere tutte le spese di lite.

I giudici transalpini, dopo una analitica disamina delle misure di sicurezza adottate fino al deposito del ricorso dall’azienda di distribuzione e logistica francese, ha deciso nel senso di ordinare ad Amazon di procedere senza indugio ad una valutazione dei rischi professionali specificamente calibrata sul rischio da contagio da coronavirus, mettendo in essere tutte le misure previste dal Codice del Lavoro e dalle regole speciali adottate per il contrasto all’emergenza. In tale quadro, il Tribunale di Nanterre ha precisato che, per consentire un adeguamento effettivo a tali misure, Amazon è tenuta a limitare la propria attività produttiva fino alla cessazione dell’emergenza, attenendosi esclusivamente alle responsabilità di ricezione, di preparazione e di spedizione degli ordini di determinati prodotti (appartenenti a categorie ritenute prioritarie, quali alimentari, prodotti d’igiene e medicinali), incorrendo, in caso di ritardo nell’adeguamento, nella sanzione di 1.000.000 di euro per ogni giorno di violazione. All’impresa è stato altresì ordinato di comunicare ai dipendenti le misure adottate, con il rischio, in caso di ritardo in tale aggiornamento informativo, di incorrere in ulteriori sanzioni pecuniarie.

Si tratta, come è evidente, di un provvedimento giudiziario molto interessante, poiché realizza, nell’ottica di una tutela ampia ed effettiva dei lavoratori operanti durante le prime e più acute fasi della pandemia, una forte limitazione della libertà imprenditoriale, giungendo addirittura a disporre a carico dell’azienda delle misure organizzative stringenti che impattano in maniera diretta sugli assetti strutturali e sui risultati commerciali dell’impresa. Non sorprende che, nelle settimane successive all’ordinanza, gli utenti di Amazon francesi abbiano riscontrato numerosi ritardi nella spedizione e nella ricezione delle merci ordinate tramite la piattaforma on line della società di logistica.

Amazon: sicurezza e rischio da contagio nell’ordinamento francese
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