Il ripetuto uso improprio del telepass aziendale, per ragioni extra-lavorative, legittima il licenziamento disciplinare.

Nota a Cass. 3 giugno 2020, n. 10540

Francesco Belmonte

L’abusivo utilizzo del telepass aziendale, da parte di un dirigente, integra una giusta causa di licenziamento ai sensi dell’art. 2119 c.c. Tale condotta risulta idonea a ledere il vincolo fiduciario caratterizzante il rapporto di lavoro, in quanto posta in essere da un soggetto in posizione di direzione di altri dipendenti e operante in maniera autonoma, senza controlli da parte dell’impresa.

A stabilirlo è la Corte di Cassazione 3 giugno 2020, n. 10540, in linea con la pronuncia di merito (App. Milano n. 1316/2018), che ha ritenuto legittimo il licenziamento disciplinare intimato ad un dirigente della M.D. s.p.a., il quale, in qualità di capo zona, aveva più volte omesso i controlli di propria competenza presso i punti vendita della società, e adoperato, in più occasioni, il telepass aziendale per ragioni extra-lavorative.

Il lavoratore, contrariamente a quanto sostenuto dall’azienda, affermava che, in relazione all’utilizzo improprio del telepass, tale condotta, da un lato, era, “addebitabile a mera svista indotta dalla possibile attivazione del meccanismo elettronico al casello coincidente con quello di uscita per il luogo di ubicazione della propria residenza e del proprio domicilio” e, dall’altro, per prassi, si era protratta per i dieci anni di impiego presso la società.

Licenziamento disciplinare per abusivo utilizzo del telepass
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