L’obbligo di repêchage va valutato tenendo conto delle attitudini e della formazione del lavoratore al momento del licenziamento in quanto il datore di lavoro non è onerato dell’obbligo di formare il dipendente per renderlo idoneo a ricoprire il posto disponibile
Trasferimento d’azienda illegittimo e responsabilità per demansionamento
Laddove la cessione di un ramo d’azienda sia stata dichiarata giudizialmente illegittima, la responsabilità per l’eventuale dequalificazione del dipendente ceduto grava sull’impresa cessionaria che in concreto ha utilizzato la prestazione lavorativa. Nota a Cass. (ord.) 20 maggio 2021, n. 13787
Notorietà del demansionamento e mancata fissazione degli obiettivi
La durata e la notorietà del demansionamento provano il danno non patrimoniale. La mancata fissazione degli obiettivi e dei criteri di valutazione non è di per sé sufficiente a fondare una pretesa risarcitoria del dipendente titolare della posizione organizzativa. Nota
Demansionamento e risarcimento del danno
Nell’ipotesi di dequalificazione, il danno professionale, biologico, esistenziale e morale, non ricorre automaticamente, ma deve essere dimostrato dal lavoratore anche mediante l’allegazione di elementi presuntivi. Nota a Cass. 11 marzo 2020, n. 6941 e a Cass. ord. 11 marzo 2020,
Demansionamento, rifiuto di lavorare e legittimità del licenziamento
È legittimo il licenziamento del lavoratore che, in seguito all’assegnazione a mansioni inferiori, pur se demansionato, si sia rifiutato di adempiere alla prestazione di lavoro. Nota a Cass. 16 gennaio 2018, n. 836 Annarita Lardaro