In caso di trasferimento d’azienda, il cessionario ha il diritto di applicare le condizioni di lavoro previste dal ccnl per lui vigente, ivi comprese quelle concernenti la retribuzione, anche se più sfavorevoli rispetto a quelle stabilite nel ccnl del cedente.
Assegnazione di un mezzo inadeguato, rifiuto della prestazione e illegittimità del licenziamento
È nullo, in quanto ritorsivo, il licenziamento di chi si rifiuta di svolgere la prestazione lavorativa per inadeguatezza del mezzo fornito per lo svolgimento delle proprie mansioni. Nota a Cass. ord. 16 marzo 2025, n. 6966 Pamela Coti
Illegittimo il confronto di casi simili nei licenziamenti disciplinari
Il datore di lavoro non è censurabile per aver adottato provvedimenti diversi in casi simili. Nota a Cass. 18 febbraio 2025, n. 4238 Pamela Coti
Distinzione tra abbandono del posto di lavoro e allontanamento momentaneo
L’abbandono del posto di lavoro è configurabile solo quando vi è una chiara e volontaria rinuncia da parte del lavoratore a lasciare la propria attività lavorativa. Nota a Cass. 20 gennaio 2025, n. 1321 Pamela Coti
Contratto di lavoro a termine e risoluzione per mutuo consenso
È insufficiente il mero atteggiamento remissivo del lavoratore per dimostrare la risoluzione consensuale. Nota a Cass. 11 agosto 2023, n. 24576 Fabrizio Girolami
Licenziamento ritorsivo e onere della prova
Spetta al datore di lavoro escludere la ritorsività del licenziamento, provando la sussistenza dei motivi posti a fondamento dello stesso. Nota a Trib. Busto Arsizio 18 aprile 2023, R.G. n. 21/2023 Pamela Coti
Cessazione di appalto, licenziamento collettivo e riassunzione dei lavoratori a parità di condizioni
La procedura di licenziamento collettivo si applica anche nell’ipotesi di cessazione di attività di un’impresa appaltatrice, salvo riassunzione da parte dell’azienda subentrante “a parità” di condizioni economiche e normative previste dai contratti collettivi nazionali di settore stipulati dalle organizzazioni sindacali comparativamente
Divieto di licenziamento e dirigenti nella disciplina emergenziale
Il blocco emergenziale dei recessi individuali per ragioni economiche o organizzative si estende anche ai lavoratori con qualifica di dirigenti: l’art. 46 del D.L. n. 18/2020 rinvia al solo art. 3 e non all’intera L. n. 604/1966, mostrando così di voler includere nell’ambito di
Funzioni dirigenziali e diritto di denuncia
Non può attribuirsi rilevanza disciplinare alla condotta del dirigente che si limiti ad ipotizzare la configurabilità di illeciti penali o amministrativi nelle sedi e con le modalità specificamente previste dall’ordinamento. Nota a Cass. 31 maggio 2022, n. 17689 Gennaro Ilias
Diritti quesiti e mere aspettative
Legittimo il recesso unilaterale del datore di lavoro dall’accordo collettivo aziendale con conseguente perdita, per i dipendenti, dei diritti derivanti da tale disciplina. Nota a Cass. 11 maggio 2022, n. 14961 Sonia Gioia